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  • Immagine del redattoreEleonora Traverso

Cambiamenti

Estate

Sulla stessa strada. E’ così che si intitolava la nostra storia e, per qualche casualità forse non troppo casuale, realizzo di quanto questo titolo sappia descrivere appropriatamente qualcosa di me in questo momento. C’è un’energia nuova nell'aria, profumo di freschezza d'incenso, emozioni e scoperte intense che meritano di essere annotate. Una condivisione di storie e di intrecci così intimi in grado di elevare il mio respiro, che ora scorre lento e sereno, mentre ripercorro ed elaboro le immagini mentali avvenute negli ultimi giorni, negli ultimi mesi di questa estate leggera, tranquilla. Ritrovo una frase che descrive pienamente la consapevolezza di questo momento: "Viaggiai per giorni e notti per paesi lontani. Molti spesi per vedere alti monti, grandi mari. E non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano". Questo è il mio ritorno, questa estate profuma per me della riscoperta di una goccia di rugiada. Profuma di libri divorati, di gite al fiume e lumini di speranza, di tende improvvisate, di lavoro e di una formazione sorprendente. Rifletto su quest’ultima adesso, sulle lezioni imparate su me stessa, sul ritornare bambini, sull'importanza del gioco e della condivisione umana. Ripenso alle persone conosciute e alle loro storie, ai loro racconti di sfide, vittorie, lacrime e sorrisi. Si cambia come cambiano le stagioni e, dopo tanto vagare, riscopro la bellezza della pace dietro casa mia, e il condividere tale bellezza con persone che camminano sulla mia stessa strada. 


Autunno

Ricomincio a studiare o, almeno, ci provo. Cerco di focalizzarmi sulle parole del libro ma il mio sguardo cade ripetutamente verso il tramonto dietro la finestra. Tornare sui libri risulta essere più arduo del previsto e la mia mente vaga ancora tra viaggi conclusi, tra progetti inesplorati e tra le mille possibilità. Mi chiede di lasciarle respiro, di permetterle di perdersi tra passato e futuro e di esprimersi con creatività. Allora mi concedo di ammirare il tramonto e il mutare del cielo. Osservo l’ombra nera del pino davanti al cielo aranciato, che riflette la mia, che mi invita a scrutarla senza timore. La osservo, perplessa, le pongo domande. Spiegami dunque che cos'è questo dubbio costante sulla strada intrapresa, questa vulnerabile insicurezza. questa ricerca di punti stabili e la necessità di distruggerli per rinnovarsi. Spiegami questo paradosso interno, per cui partire lontani è talvolta più semplice che restare vicino. Spiegami le contraddittorietà dell'animo umano, insegnami a far convivere stagioni diverse. Spiegami come mai cammino accarezzando foglie verdi in autunno, come mai gli alberi non sono ancora spogli. Spiegami perché le stagioni cambiano, perché il cielo ora è rosso fuoco e le foglie si adageranno presto sul suolo e noi, al contrario loro, ancora non sappiamo lasciarci cadere? 

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