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  • Immagine del redattoreEleonora Traverso

Fleas Club

Dovete sapere che, durante la notte, mentre dormite cullati dal silenzio delle vostre camerette, altri mondi si svegliano accompagnati dal bagliore della luna. E non sto parlando delle creature fantastiche del Piccolo Popolo, ma di essere viventi che sono molto più vicini di quanto voi pensiate. Grilli che cantano tra i fili d’erba del vostro giardino, pipistrelli che cacciano fino all'alba, gufi e barbagianni che, con i loro gialli occhi, illuminano le fronde degli alberi come fari nella notte. Ed è proprio durante queste notti estive, quando l’aria si fa più fresca dopo i lunghi pomeriggi afosi, che il gatto Alfredo scappa dalla propria abitazione per andare a esplorare ponti, discariche ed edifici abbandonati che brillano sotto il cielo stellato. “Alfreduccio! Torna subito qui!” Urla Maria, agitando scatole di crocchette nella speranza di attrarre il micio verso casa. Maria è una donna sulla quarantina bionda e gracile, con due occhi grandi come palle da biliardo che escono leggermente fuori dalle orbite. Il suo momento preferito della giornata è quando, dopo una lunga giornata di lavoro, può finalmente abbassare la saracinesca della Fido Clean, una delle tolettature più importanti della città, e tornare nel suo monolocale per dedicarsi al suo amato Alfredo. Dopo essere riuscita ad acchiappare il gatto (e credetemi che non è affatto facile afferrare un micio come Alfredo) comincia una lunga routine che inizia con un bagno profumato e termina con la scelta del collarino abbinato al suo outfit del giorno. Potrete ora ben immaginare l’espressione di Alfredo di fronte a tutte quelle nauseabonde smancerie! Spesso si è ritrovato a pensare che l'unica scelta sensata che abbia mai preso la sua padrona sia stata quella di abitare al piano terra di un condominio. Così, che sia dalla finestra o dalla porta d’ingresso, Alfredo riesce sempre a trovare il modo di fuggire da quella prigione dal profumo nauseante. La sensazione del cemento fresco a contatto con le sue zampe è un brivido di pura felicità. Un po’ come l’arrivo delle vacanze dopo un lungo anno scolastico, o l’accendere un camino in una giornata nevosa. Una volta fuori dall'abitazione, si sfila sempre il collare e si scompiglia il pelo grigio. Dice sempre che il pelo arruffato gli dona un’aria rock’n’roll con la quale si sente molto a suo agio. A quel punto, con uno stile rinnovato e decisamente più appropriato, può iniziare le sue scorribande con gli altri gatti del quartiere. “Dove andiamo ‘sta notte, Alfredo?” Domanda Cosmo, un certosino che segue sempre con entusiasmo ogni idea di Alfredo. “Alla discarica, ho sentito che è arrivato un nuovo carico pieno di cose interessanti” “Ma è fantastico! Questa sera ho proprio voglia di spulciare tra i rifiuti” “A proposito di pulci...” interviene Coco, una graziosa gattina dal pelo tigrato. “Sarà meglio prestare attenzione a dove mettiamo le zampe. Nemmeno il mio nuovo collare antipulci è riuscito a impedire che quei pidocchi si attaccassero al mio grazioso pelo.” Cosmo e Alfredo portarono gli occhi al cielo. Di certo qualche piccolo insetto non poteva spaventare due gatti come loro. “Chi arriva ultimo è una pulce!” Ridacchiò Cosmo e, battendo la zampa ad Alfredo, cominciò a correre all’impazzata verso la discarica. Coco emise un flebile soffio e li seguì a passo lento. Quei due non la ascoltavano mai. Eppure, è proprio in quella discarica che, da qualche notte a quella parte, cominciava ad accadere qualcosa di bizzarro. Un gruppo di pulci aveva iniziato a riunirsi intorno a una lattina di tonno, organizzando delle strane riunioni notturne. Si facevano chiamare il Fleas Club e, a giudicare dalla serietà dei loro toni, sembravano avere in mente qualcosa di molto serio. “Attaccheremo questa notte, all’1:11 in punto, intesi?” Domandò Frankie, la più anziana del gruppo, indicando col suo bastone (in realtà era solo un pezzo di stuzzicadenti) un piano che aveva abbozzato su uno scatolone abbandonato. “Questa volta non la passerà liscia!” Incalzò Pina con tono acuto, sghignazzando senza controllo e fregandosi vigorosamente le zampette una contro l’altra. La sua amica Betta la guardò contrariata e le diede uno stuzzicadenti sulla testa: “Smettila di comportarti da mosca. Anche se abbiamo vissuto a lungo in questo postaccio non significa che dobbiamo perdere la nostra dignità” “Betta ha ragione” riprese Frankie pazientemente. “Cerchiamo di mantenere il contegno e di attendere concentrate l’arrivo di quei felini” Un’altra decina di pulci (che non erano particolarmente brave a mantenere il contegno) cominciarono a saltare ovunque per l’entusiasmo fino a quando, esauste, si adagiarono sui rifiuti aspettando pazientemente l’arrivo del gatto che, ignaro di tutto ciò, continuava a scorrazzare spensierato. A mezzanotte in punto Alfredo arrivò alla discarica, seguito da Cosmo e da Coco, che continuava a scrutare il posto con aria diffidente. Alla vista di tutti quei rifiuti freschi i tre gatti rimasero senza parole. Ovunque c’erano avanzi di scatolette, lische di pesce e almeno una dozzina di scatoloni vuoti (che Alfredo preferiva di gran lunga alla sua cesta ricamata). Le pulci osservavano, da dietro una buccia di banana, i tre gatti che si rotolavano beati nell'immondizia. Betta rabbrividì e si portò le mani alle antenne: “Ma guardateli, sono disgustosi. Se amano così tanto la spazzatura che vengano a viverci, e che lascino a noi le loro case e ceste profumat...” “Ssst! Vuoi farci scoprire?” la riprese Frankie. “Ci siamo quasi, preparatevi all'attacco” Betta abbassò gli occhi offesa. Allo scoccare dell’1:11 le pulci cominciarono a distribuirsi in fila e, dopo aver bene individuato la posizione di Alfredo, saltarono con un balzo nella sua folta pelliccia. Il suo pelo, dopo essersi rotolato nella spazzatura, era arruffato e appiccicoso, il che rese ancora più facile per le pulci mantenere salda la presa. Alfredo non si accorse subito dei nuovi coinquilini che popolavano il suo manto e continuò a divertirsi nella discarica fino al mattino quando, stanco e accaldato, decise di tornare a casa, sperando che Maria si fosse già recata al Fido Clean. Ma Maria era così preoccupata nel non riveder tornare a casa il suo micio che quel giorno aveva addirittura deciso di non recarsi al lavoro. Quando lo vide avvicinarsi in lontananza, subito gli corse in contro e lo afferrò per la collottola: “Cosa è successo al tuo morbido pelo?” singhiozzava con gli occhi rossi e pieni di lacrime. “E cos’è questa puzza? Oh Alfreduccio, qua ci vuole un bel bagno profumato!” Tappandosi il naso con una mano e tenendo ben stretto Alfredo con l’altra, tornò in casa e cominciò a preparare la vasca da bagno. Fu in quel momento che si accorse la presenza di piccoli puntini marroni sul pelo color cenere. “Stupidi pidocchi!” esclamò. “Fortuna che ho lo shampoo antipulci proprio qui con me, non vi permetterò di rovinare il pelo del mio povero gattino!” Frankie, Pina, Betta e tutte le altre si sentirono gelare il sangue nelle vene (se solo fossero riuscite a berne un po’ di più) quando udirono quelle parole. Ma mentre Maria si inchinò per cercare furiosamente lo shampoo nello scaffale sotto al lavandino, Alfredo saltò giù dalla vasca con un balzo felino e cominciò a correre per tutta la casa. “Alfreduccio! Non fare così, ti prego, fatti almeno togliere quelle sporche pulci!” Alle pulci il modo di parlare di quella donna non piacque per niente e capirono che l’unico modo che avevano per salvarsi fosse nascondersi in un posto dove Maria non potesse vederle. Così balzarono giù dal pelo di Alfredo e, silenziose, sgattaiolarono sotto al tappeto. Nel frattempo Maria era riuscita ad acchiappare il povero gatto, che lottò invano cercando di scappare un’altra volta dal bagno profumato. Ma quella sera Alfredo decise che non ci sarebbe stato un altro giorno in cui si sarebbe arreso alle maniere della sua padrona. Fu proprio mentre Maria gli spazzolava il pelo con vigore che ad Alfredo venne in mente un piano geniale. Subito dopo il bagnetto, Alfredo si avvicinò al tappeto dove si erano nascoste le pulci e, facendo finta di giocare con un gomitolo, cominciò a parlare con gli insetti. Le pulci inizialmente reagirono con perplessità (soprattutto Pina, che aveva paura di essere mangiata dal grosso gatto grigio) ma poi, ripensando all'antipatia di Maria e a come avesse cercato di ucciderle con lo shampoo, decisero di fidarsi di Alfredo e di aiutarlo nel suo piano. Quella notte, mentre Maria russava profondamente, il Fleas Club si intrufolò nella sua camera da letto tenendosi ben strette al dorso di Alfredo. Il gatto saltò sul grande letto matrimoniale e, silenziosamente, si avvicinò a Maria. “Adesso!” sussurrò. Le pulci saltarono tutte insieme e si attaccarono ai biondi capelli di Maria. Frankie, Pina e Betta si guardarono soddisfatte, consapevoli che, da quella notte, non avrebbero mai più dovuto abitare nella puzza della discarica.

Il giorno dopo, Maria si alzò con un prurito così forte che trascorse tutta la giornata a farsi lo shampoo e impacchi per la cute. “Maledetti pidocchi!” Esclamava paonazza, fissando torva Alfredo. “È tutta colpa tua! Fuori da questa casa!” Alfredo non aveva mai sentito parole più dolci e piacevoli uscire dalla bocca della sua padrona. Finalmente poteva balzare fuori dalla finestra libero, puzzolente e scompigliato come piaceva a lui. Le pulci, nel frattempo, diventarono particolarmente abili a saltare sulla testa di Maria soltanto durante le ore notturne, quando erano certe di essere al riparo da shampoo e lavaggi, per poi nascondersi durante le ore del giorno. Maria iniziò a consultare tutti i migliori dottori della città per quel misterioso prurito notturno e finì col spendere quasi tutti i suoi risparmi in shampoo antipulci. Nonostante le loro piccole dimensioni, il Fleas Club era riuscito a cambiare la vita di Alfredo e, in un certo qual modo, anche quella di Maria, che piano piano imparò a pensare due volte prima di dare a qualcuno dello “stupido pidocchio”. 

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2 Comments


Eleonora Traverso
Eleonora Traverso
Sep 15, 2020

Grazie mille Rossella per il tuo commento e per aver letto la mia storia :)

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Rossella Kohler
Rossella Kohler
Sep 14, 2020

che racconto carino! brava, personaggi non scontati, ma originali, e storia ben scritta!

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